Roma: entro fine anno chiusi 34 ospedali

12 09 2008

Entro la fine dell’anno, 34 strutture sanitarie del Lazio, delle quali 13 pubbliche e 21 private, saranno chiuse o riconvertite in presidi territoriali. In linea con gli obiettivi del piano D rientro del deficit, infatti, oltre che la chiusura del San Giacomo, del Forlanini e del Nuovo Regina Margherita, è prevista la trasformazione D 6 Ospedali della Regione ( quello D Ariccia, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Magliano Sabina, Amatrice, Ceccano, Priverno, Zagarolo e Palombara ) in centri assistenziali.
“I lesi che C separano dal 2009 – ha spiegato il Presidente della Regione Marrazzo – serviranno a elaborare un progetto operativo su misura per ogni struttura che terrà conto delle esigenze della popolazione.”. Marrazzo ha firmato anche un atto commissariale con il quale viene disposta la chiusura D 21 strutture sanitarie private accreditate.
L’effetto D questo provvedimento comporta, un taglio D 1953 posti letto: 386 negli ospedali pubblici e 1140 in quelli privati. Il Vicepresidente della Regione, Esterino Montino, ha intanto annunciato che il prossimo 15 Novembre aprirà in via Canova il nuovo presidio sanitario che compenserà la chiusura del San Giacomo, il cui reparto D ortopedia sarà trasferito al San Giovanni.

Articolo tratto dal free press “City” del 10 Settembre 2008.





Più morti per errore medico che in incidenti

15 01 2008

Si rischia maggiormente la vita in una corsia d’ospedale che in un’autostrada affollata.
Per ogni americano che muore a causa di un incidente stradale, ce ne sono almeno due che perdono la vita a causa di un errore medico. «Ma non c’è ragione per non pensare che sia così anche da noi, in Italia». A dirlo è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo, che a Milano ha partecipato a un convegno sul contenzioso tra medico e paziente, presieduto dal ministro di grazia e giustizia Clemente Mastella.
«Gli errori medici in Usa – ha spiegato l’esperto – hanno ucciso nel 2005, 90 mila pazienti; nello stesso anno i morti per incidenti stradali sono stati 45 mila, 42 mila quelli per tumore al seno, e 16 mila i morti per Aids». E le proporzioni, grosso modo, possono rispecchiare la realtà italiana. Non è allora un caso se nel mondo si moltiplicano le denunce ai medici: solo in Italia, dove secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il sistema sanitario è tra i migliori al mondo, ogni anno sono 15 mila i medici che affrontano cause di risarcimento avviate dai pazienti.
Di questi, due terzi vengono assolti «per non aver commesso il fatto», ma questo non toglie che, come ha ricordato Lorenzo Menicanti, cardiochirurgo del Policlinico San Donato (Milano), «otto chirurghi su dieci sono o sono stati indagati».

Fonte: CORRIERE DELLA SERA