Ecco la top ten delle Nazioni più inquinate

3 01 2009

E’ praticamente l’opposto delle usuali classifiche sui posti più belli e desiderati del mondo: quella dei Paesi che tutti vorrebbero evitare, quelli più inquinati del pianeta. L’Associazione ambientalista americana Blacksmith Institute, ha stìlato la classifica dei luoghi in cui le malattie dovute allo smog sono all’ordine del giorno.
Ogni regione della graduatoria può “vantare” inquinamenti da Centrali nucleari o fumi tossici da impianti petrolchimici, dispersioni D metalli pesanti dell’industria mineraria o veleni rilasciati da fabbriche D armi chimiche.
La famigerata Chernobyl che per molti rappresenta un vero e proprio simbolo D inquinamento, figura solo al nono posto. Il poco invidiato primato spetta invece a Sumgayit ( Azerbaijan ), uno dei poli petrolchimici più importanti dell’ex Urss. Seguono due siti cinesi: Linfen, dove l’aria è irrespirabile a causa delle polveri e Tianying, inquinata dal piombo. A seguire, altri “luoghi infernali” posti in Russia, India, Perù e Zambia. L’Italia non c’è: le nostre metropoli, infatti, non figurano, per ora, nella to ten.

Fonte: “City” del 5 Dicembre 2008.





Quanti inquinanti dentro casa…!

12 12 2008

La casa e gli ambienti D lavoro possono nascondere insidie per la salute. “Reagenti, vernici, colle, mobili e apparecchiature sono i principali responsabili dell’inquinamento indoor, quello relativo al cosìddetto ambiente confinato – spiega Antonello Ottaviani dell’ Istituto per l’inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr. – Sostanze che nel corso del tempo possono determinare malattie croniche come allergie, asma, bronchiti.”.
Tra gli ambienti più “rischiosi” quelli a risparmio energetico, ermeticamente sigillati verso l’esterno.
“Le misure per il risparmio energetico – chiarisce Ottaviani – hanno bisogno D precauzioni: le finestre a tenuta stagna e le porte con all’interno dell’intercapedine materiali fibrosi che isolano l’ambiente, impediscono la dispersione dei composti volatili. Ma i materiali utilizzati per sigillare, come la schiuma D poliuretano espanso, contengono formaldeide che viene rilasciata lentamente durante gli anni. Un consiglio: aprite spesso la finestra e cambiate aria alle stanze.”.

Fonte: “City” del 20 Ottore 2008.





La Cina diventa la prima nazione inquinatrice

6 11 2008

La Cina inquina quanto gli Stati Uniti. Un alto Dirigente della Commissione Nazionale per le Riforme e lo Sviluppo ha fatto questa storica ammissione.
Un libro bianco dedicato al tema sostiene che anche i Paesi in via D sviluppo debbano “adottare misure per adattarsi ai cambiamenti climatici e ridurre le loro emissioni al livello più basso possibile.”.
La Cina non aderisce al Protocollo D Kyoto.

Articolo pubblicato sul giornale a distribuzione gratuita “Metro” del 30 Ottobre 2008.





Neve sporca sul’Everest

19 10 2008

Arriva anche sul’Everest l’inquinamento che sporca le nostre città e che incide sul cambiamento del clima globale. Lo rileva una scoperta realizzata da un team D ricercatori italiani e francesi che hanno verificato, per la prima volta. la formazione D nanoparticelle D aerosol ad oltre 5000 metri D altitudine sulla vetta himalayana.

Articolo preso dal free press “Metro” del 15 Ottobre 2008.





Combattere il CO2 è possibile parte 2 – Carbone pulito

16 10 2008

Alghe per ripulire l’atmosfera: secondo la Inventure Chemical e le Seambiotic grazie alle alghe si può ridurre l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera.
Per provarlo, le due società hanno realizzato un impianto sperimentale in Israele, dove la crescita delle alghe viene utilizzata per ridurre la CO2 vicino ad una centrale elettrica alimentata a carbone.

Articolo preso dal settimanale “L’Espresso” del 13 Agosto 2008. a cura D Alessandra Viola.

Prossimo appuntamento giovedì prossimo con la terza parte dello Speciale Ambiente e nuove scoperte contro i CO2.

Ciaoo, Steven.

La.St.





Combattere il CO2 è possibile parte 1 – In aereo low cost

9 10 2008

In tempi D caro petrolio anche le compagnie aeree puntano sulle alghe per ottenere carburante a basso costo. I primi esperimenti avevano ipotizzato per il biodiesel un uso limitato alla propulsione da piccoli velivoli. Oggi l’Algal Biomass Organization ( www.algalbiomass.org ), D cui fa parte tra gli altri la Boeing Corporation, punta invece al trasporto passeggeri. Fermata da ricercatori e impreditori, si propone D accelerare lo sviluppo e la commercializzazione del biodiesel prodotto dalle alghe come soluzione per ridurre i costi e l’inquinamento da CO2.
Anche il dipartimento per la Difesa Usa ( Darpa ) ha avviato un esperimento per la produzione D carburante da residui D cellulosa e alghe per uso militare.

Articolo a cura D Alessandra Viola tratto dal settimanale “L’ Espresso” del 13 Agosto 2008.

Per quattro settimane l’articolo del giovedì sarà dedicato a come combattere l’anidride carbonica dannosa per noi e per la terra con novità e scoperte dal mondo della scienza.
Appuntamento dunque, con lo speciale ambiente Giovedì prossimo per la seconda parte!

Ciaoo, Steven.

La.St.





Motori: crisi italiana

4 10 2008

Continua la crisi dell’auto: la Motorizzazione ha immatricolato nel mese D Settembre 2008 176.112 autovetture, con una variazione D – 5,51 % rispetto a Settembre 2007, durante il quale furono immatricolate 186.381 autovetture.

Fonte: ADKronos

Articolo a cura D Valerio Mingarelli preso dal quotidiano gratuito “Metro” del 2 Ottobre 2008.





I nostri “rifiuti elettronici” avvelenano gli africani

8 08 2008

Dove vanno a finire monitor, tastiere, mouse, schede interne e circuiti dei computer buttati dall’Occidente? Nella povera e vecchia Africa: prima nei porti occidentali del continente; poi in discariche altamente tossiche. Dove i bambini li bruciano per estrarne metalli preziosi, da rivendere al mercato nero. La denuncia arriva dalle Organizzazioni internazionali DanWatch e Consumers International ed era stata riportata precedentemente dal quotidiano inglese The Guardian.
Lo scarico D rifiuti Hi-Tech dei Paesi occidentali è in aperto contrasto con la legislazione internazionale. Sta causando seri problemi D salute agli abitanti delle baraccopoli sorte in mezzo alle discariche D Lagos, in Nigeria e D Acra, in Ghana. Dall’ e-waste ( immondizia elettronica ) si sprigionano infatti sostanze chimiche pericolose: piombo, mercurio, cadmio, arsenico. “Chi apre questi monitor – spiega Mike Anane, Direttore della Lega dei Giornalisti Ambientali del Ghana – soffre D nausea, mal di testa e problemi respiratori.”.
Secondo attivisti delle Ong, più D mezzo milione D computer arrivano ogni mese a Lagos. Però solo uno su quattro funziona: gli altri sono venduti come rottami, distrutti e bruciati. “Il commercio illegale D rifiuti Hi-Tech è altamente redditizio. – dice Luke Upchurch D Consumers International – Si può estrarre più oro da una tonnellata D circuiti elettronici che da una D rocce aurifere.”.

Articolo apparso sul free press “City” del 13 Maggio 2008.





General Motors: meno veicoli grossi e costosi

5 06 2008

La General Motors chiuderà in due anni quattro fabbriche dedicate alla produzione D autocarri e Suv. La decisione è conseguenza dei prezzi troppo alti dei carburanti che spingono verso la produzione D autovetture D minori dimensioni e consumi più efficienti.

Articolo tratto dal giornale gratis “City” del 4 Giugno 2008.





Lo smog manda il cervello in tilt

9 04 2008

La scoperta è dello studioso Paul Borm dell’Università olandese D Zuyd, che ha monitorato con l’elettroencefalogramma l’attività celebrale D un gruppo D volontari esposti ai livelli D inquinamento atmosferico simili a quelli respirabili normalmente nel traffico cittadino delle ore D punta. Borm ha scoperto che lo smog altera l’attività già dopo mezz’ora. Non solo: il danno aumenta se cresce il tempo trascorso nel traffico. Secondo quanto riferito sulla rivista “Particle and Fibre Toxicology” il cervello reagisce all’inquinamento come in risposta allo stress e gli effetti perdurano anche nelle ore successive all’esposizione. “Crediamo – hanno concluso gli autori del lavoro – che questi effetti siano in gran parte determinati dalle particelle fuligginose presenti nelle emissioni dei motori diesel.”.

Articolo pubblicato sul quotidiano gratuito “City” dell’11 Marzo 2008.