La Cassazione ha confermato l’assoluzione D una donna: dopo aver negato più volte davanti ai Carabinieri che l’uomo che faceva telefonate ingiuriose al marito, fosse il suo amante ma in seguito aveva ammesso D aver mentito per questioni d’onore. La donna era accusata D favoreggiamento perché le telefonate provenivano dal cellulare intestato a lei. Ma la Corte D appello D Firenze ha accolto la tesi della difesa, dichiarandola non punibile. Carla, 48 anni, D Orbetello, prestava spesso la scheda telefonica al suo amante che ne approfittava per fare chiamate offensive al marito. La Signora aveva negato sia D avergli prestato il cellulare sia che l’uomo avesse un rapporto clandestino con lei. Poi, durante il processo aveva sostenuto D aver mentito “per salvare se stessa da una grave lesione al suo onore.”.
Articolo apparso sul quotidiano a distribuzione gratuita “City” del 7 Marzo 2008.